Rava: il centro del mondo

ravaRava con i suoi 3,63 km quadrati è una delle isole più piccole dell’arcipelago di Zara. Da sempre legata alla storica capitale della Dalmazia deve anche il suo nome ad una famiglia zaratina che ne era proprietaria. L’isola viene, infatti, citata per la prima volta in alcuni documenti del 13° secolo con il nome Raua, che era appunto quello dei proprietari. Altre suggestive ipotesi fanno risalire il nome al termine celtico Grava (roccia) o a quello illirico grabh (quercia) ma non hanno fondamento L’isola ha una interessante struttura geologica ed è composta esclusivamente di dolomia, questo causa un carsismo diffuso e fa si che non vi siano corsi d’acqua o pozze superficiali. Il pozzo più ricco si trovava sull’isolotto di Mrtovnjak , per il resto ogni casa ha il suo serbatoio per il recupero di acque piovane e c’è anche una grande cisterna comune che, oggi , in estate viene rifornita via nave. La scarsità di terreno coltivabile e di acqua ha sempre limitato molto la popolazione. Fino al 1800 gli abitanti non hanno mai superato il centinaio, dai primi del’800 le migliorate condizioni di vita consentirono un certo aumento della popolazione che raggiunse il massimo fra le due guerre mondiali superando i 400 abitanti. Dalla fine della seconda guerra mondiale comincio un lungo declino e si è tornati oggi sotto i cento abitanti stabili , tutti vecchi. In estate ci sono un po’ più di persone che gestiscono i due ristoranti e affittano camere per i pochi turisti.37526fa1e97e49033b6ee6892eb05cfd

Ci sono diversi ulivi, molti dei quali abbandonati, una volta veniva praticata anche la coltura della vite ma ormai non più, vicino a molte case ci sono alberi di limone che testimoniano della mitezza del clima.Rava_panorama Il lunghi muretti di pietra a secco che dividono le proprietà e che più a nord si chiamano masiere qui vanno sotto il nome di mocira o trmzali. L’abitato principale con la chiesa è in alto, al centro dell’isola. Il paese ha l’unica piazza dell’isola – piazza Kolesce – dove si trova il “centro del mondo”: nel mezzo della piazza si può vedere un cerchio perfetto dove un tempo cresceva un gelso. Sul “centro del mondo” ci sono numerose leggende e una di queste parla del rito di versare olio nel buco per aiutare il mondo a girare meglio. Il piccolo cimitero, vicino al villaggio, è un punto privilegiato con un notevole panorama su tutto l’arcipelago.   Nel canale che la separa da Dugi Otok-Isola Lunga capita spesso di incrociare delfine della specie tursiope che approfittando del fondale sostenuto si avvicinano moltissimo a riva per pescare.dobri_dupin_rava_ozljeda_rep_konop_sekvenca1

La prima volta che venni a Rava fu nel 1992, in piena guerra di indipendenza croata. Arrivavo dalla Grecia e in porto a Otranto avevo incontrato un signore di Monfalcone che mi aveva suggerito di fermarmi nel porto di Vela Rava e chiedere di Svetko. Allora non c’erano ristoranti ma il vecchio Svetko preparava un’ottima zuppa di pesce che ti portava in barca con la sua batana a remi, bisognava solo avvertirlo nel pomeriggio perchè avesse tempo per farla. Svetko abitava in una casa della riva nord con due grandi cipressi davanti, è morto ancora molti anni fa ma proprio a fianco   ha aperto un ristorante: Keko, il cui proprietario vive durante l’inverno a Padova con la famiglia e viene qui in estate per questa attività. I tre figli sono tutti nati a Padova. Chi sia stato sull’isola negli ultimi trent’anni probabilmente ha conosciuto due straordinari personaggi. Mary e Paolo Pesaro, due signori triestini che passano le loro vacanze su una piccola barca a vela (Mary Paul) ormeggiata all’interno del mandracchio.   La barca e il suo armatore sono una pietra miliare della vela triestina, hanno vinto tute le regate possibili fra gli anni 80 e i primi 2000 e sulla barca sono passati, da ragazzini, personaggi poi diventati grandissimi velisti come Vascotto o Spangaro. Se capiterete sull’isola dalla metà di luglio a ferragosto li incontrerete sicuramente. Non fatevi scappare una bella chiacchierata e se entrate in amicizia scoprirete le fantastiche palacinken di Mary.Partendo da nord e seguendo prima la costa occidentale che guarda verso Isola Lunga i porti e gli approdi che troveremo sono:

vela ravaMala Rava (Rava Piccola) baia di Lokvina, c’è una lunga banchina nuova dove attracca il traghetto che due volte al giorno va a Zara. Sul lato nord della baia ci sono un decina di gavitelli che hanno anche una cima rinviata a terra. Le poche case sono costruite nel punto più stretto dell’isola (meno di 100 metri). Sul fondo della baia vicino al mandracchio in estate spesso viene allestito un campo da pallanuoto.38880437 Ci sono alcune case private che a volte offrono un servizio trattoria ai turisti di passaggio. Il ridosso è buono, esposto, come tutti gli altri di questa parte dell’isola, ai forti venti da sud ovest. Rava_Zadar_Archipelago_A3008_1380900663Dall’attracco del traghetto parte la strada (circa due chilometri) che porta all’abitato di Rava e al porto di Vela Rava. La passeggiata che segue il crinale dell’isola è molto bella.

 

padiilicaPaladinica: bella , pittoresca tranquilla con acqua limpida, è la baia migliore dell’isola. Ci sono diversi gavitelli e il ridosso è molto buono.25737680 A terra non c’è nulla ma sul fondo da un piccolo moletto parte un sentiero che la congiunge alla’unica strada dell’isola e quindi sia a Mala Rava che a Vela Rava,

 

vela ravaVela Rava: nella baia di Marinica è il porto principale dell’isola e anche il più riparato. Con la bora si sta benissimo, gli unici problemi ci sono se soffia libeccio, che quando raggiunge intensità notevoli può essere anche pericoloso. Ci sono una decina di gavitelli del ristorante (Keko tel. 00385 (0)23 372831 – mobile 00385 (0)95 9025 733 e.mail nikola-bobic@xnet.hr ) oppure si può ormeggiare con l’ancora e la poppa in banchina nella parte esterna del molo del mandracchio 15931703(all’interno, oltre alle barche locali, possono stare solo Mary e Paolo). Non c’è spazio per dare ancora perché si intralcerebbero le manovre del traghetto che ormeggia alla sponda meridionale.Rava_uvala_Marnjica_nevera Sulla banchina del traghetto c’è l’ufficio postale e un piccolo market, da lì parte una stradina che con una ripida salita porta su in paese e poi prosegue fino a raggiungere l’altro abitato (Mala Rava a nord). Fino a qualche anno fa sull’isola non c’erano automobili adesso il traghetto le porta. . Lungo la riva le stradine di cemento portano a nord al piccolo faro verde (dove c’è un bel posto per nuotare) e a sud alla baia di Grbavac.

 

grbavacUvala Grbavac: a sud dell’abitato principale ha un molo con una decina di corpi morti e le colonnine della corrente, di fronte al molo ci sono anche sette gavitelli. Il tutto è di proprietà del ristorante che, però. Negli ultimi due anni è rimasto chiuso e attualmente è tutto abbandonato. 2345442I ristorante ha chiuso quando gli ultimi gestori se ne sono andati perchè i proprietario (un ricco signore di Zagabria) gli aveva alzato sensibilmente l’affitto. L’ormeggio al molo è comunque possibile e il posto è ben riparato con i venti da nord, vicino al molo c’è una ombreggiata spiaggietta di ghiaia.

Uvala Pestehovac: è un ancoraggio solo da bel tempo, con mare calmo e poco vento si può dar fondo in circa 10 metri per dei bei bagni.

postakaiaUvala Pavajaska: c’è un piccolo approdo protetto da due moletti in cui sono ormeggiate alcune barche locali. Uno stretto sentiero porta in paese. Il posto è bello e assolutamente tranquillo e solitario. Si può ancorare davanti ai moletti a cui si può portare una cima in circa8/10 metri di acqua. L’ancoraggio è pericolosamente esposto a bora.

Quando arrivai qui, la prima volta , l’isola accanto ad una apparente tranquillità mostrava tutti i segni della tragedia balcanica e della crudeltà umana. Quel primo pomeriggio lungo la strada che da Vela Rava saliva in paese vidi una casa saccheggiata e bruciata, era stata abitata da una coppia in pensione, lui di qui, lei di Belgrado che era dovuta fuggire di notte poco dopo l’inizio delle ostilità fra Croazia e Serbia. Dall’alto del cimitero guardando il panorama verso il continente sentii i colpi di mortaio e vidi le colonne di fumo che si alzavano dal ponte di Maslenica bombardato per l’ennesima volta. Oggi fortunatamente tutto è cambiato, quei giorni sembrano molto lontani, speriamo non dimenticati perché la memoria deve essere la nostra difesa e deve aiutarci a capire quanto dolorosi, inutili e portatori di sofferenza siano la guerra e l’odio fra gli uomini.RAVA_1_1293790052

una delle rare nevicate a Rava

una delle rare nevicate a Rava

 

 

 

 

2 risposte a “Rava: il centro del mondo

  1. Piero Magnabosco, sei un mito… Anche a me piace fermarmi dove spesso tutti passano veloci preoccupandosi di scendere alle Incoronate prima possibile… E si trovano posti incantevoli !!!

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  2. Giuseppe Muggia
    Sono consocio di Paolo Pesaro del CDVMuggia e da più di 25 anni frequento l’isola di Rava e da quando hanno aperto il ristorante in cui si trova pesce pescato fresco, un’ottima accoglienza ed un servizio impeccabile. Non dimentichiamo l’ottimo olio di oliva e la pace che durante la notte ti accarezza quando sei nel tuo guscio a dormire però quando arriva il “neverin” da ponente se sei sulle boe di Keko sei tranquillo come se sei sul molo e ha dato molto “calumo” all’ancora gettata verso nor-osvet ed abbia preso bene. Alla prossima estate.

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