Mediterraneo e Migranti

lampedusa

 

Lampedusa vista dal largo come un miraggio sull’orizzonte fosco

Dal portolano Sicilia e arcipelaghi 777 porti e ancoraggi dell’aprile 2011 “Mediterraneo e migranti: Proprio nei giorni in cui stiamo andando in stampa con questo libro, sta diventando sempre più drammatica la situazione dei migranti che, con ogni mezzo, cercano di raggiungere le sponde settentrionali del Mediterraneo. Lampedusa e la Sicilia sono le prime ad essere investite da questo esodo e sono testimoni

di spaventose tragedie. Di oggi, 6 aprile 2011, è la notizia della morte di 250 fra bambini, donne e uomini annegati quando la barca che li trasportava, di soli 13 metri, si è capovolta con onde di quattro metri e un vento che soffiava fino a 40 nodi. Non posso non pensare allo sguardo di terrore di quei bimbi che avranno cercato il viso dei loro padri e delle loro madri per trovare una minima rassicurazione prima di scomparire fra la schiuma di un mare in burrasca. 15.000 sono le persone che si stima siano morte negli ultimi 10 anni in questi viaggi drammatici alla ricerca di un futuro migliore. Della maggior parte di loro non è rimasto nulla , forse nemmeno il ricordo. Il Mediterraneo è diventato un enorme cimitero dove giacciono le spoglie di chi cerca solo un po’ di speranza. A Scicli, nel sud della Sicilia, c’è la testimonianza più semplice e cruda di questo dramma: sono un’ottantina le lapidi di legno con dei fogli di carta appesi che riportano la scritta: “ cadavere di persona sconosciuta “ e la data. Sotto di loro i corpi, sepolti in una decina d’anni, di sconosciuti in arrivo da molti paesi dell’Africa e dell’Asia. Nulla sapremo mai più delle loro storie, delle loro speranze, dei loro affetti, del loro dolore, tutto perso, tutto cancellato. Non so cosa si potrebbe fare o cosa si potrebbe cambiare ma , sicuramente, dovremmo riflettere molto sul nostro modo di vedere il mare e la vita. “scicli

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